DLJF 2010 – XVII EDIZIONE
Diciassettesima edizione – Avigliana 26 agosto – 4 settembre
Direzione Artistica: Fulvio Albano
Agosto/Settembre 2010 – XVII Edizione
Due Laghi Jazz Festival 2010
In onore di Gianni Basso
“Il jazz è trasparente, immediato. E’ l’espressione di ciò che pensa e ciò che si è. Come in un discorso chiaro, dove non v’è bisogno di fiumi di parole, nel jazz non occorre un fiume di note. E ognuno può ascoltare e capire facilmente, se vi è la sincerità che viene dal cuore e la semplicità di linguaggio…”
Gianni Basso
La diciassettesima edizione del Due Laghi jazz festival è dedicata al Maestro Gianni Basso che ci ha lasciati un anno fa. Sul palco, il 3 settembre, la “sua” Torino Jazz Orchestra, la big band da lui fondata e con passione coltivata; diretta da Dusko Gojkovic con la partecipazione di Dino Piana – entrambi per lungo tempo a fianco di Gianni -, l’orchestra, con gli amici di sempre legati al leader da affetto e stima, proporranno un momento musicale particolare e emozionante.
Dopo anni di intensa attività, con ospiti straordinari e musica indimenticabile, ecco nuovamente un programma di grande valore, per questo festival di fine estate, dove “l’amore per la musica più bella del secolo”- quello ormai trascorso ma anche quello in corso -, ci muoverà dal tramonto all’alba, verso appuntamenti imperdibili, nel nome di Gianni Basso.
Sul palco centrale, in Piazza Conte Rosso, nella serata inaugurale, giovedì 2 settembre, salirà Alvin Queen – il grande batterista dalla formidabile versatilità che fu a fianco di Oscar Peterson -, con Jesse Davis al sax, Dado Moroni al pianoforte e Reggie Johnson al contrabbasso,
. Nato a New York nel 1950, Alvin sin da ragazzo, presso il mitico Teatro Apollo, frequenta Elvin Jones e John Coltrane. Dopo l’esperienza con Don Pullen e Horace Silver è ingaggiato da George Benson; suona poi, fra gli altri, con Pharoah Sanders, Milt Jackson, Art Farmer, Jimmy Garrison, Kenny Drew, Al Cohn, Buddy De Franco, Eddie Gomez, Horace Parlan, Randy Weston, Jimmy Woode, Dizzy Gillespie, Terence Blanchard. E’ a fianco di leggendari saxofonisti – Zoot Sims, Stanley Turrentine, Johnny Griffin, Eddie “Lockjaw” Davis, Dexter Gordon, George Coleman – e delle stelle della “nuova generazione”, da Wynton Marsalis a Roy Hargrove, da Nicolas Payton a Christian McBride. Negli anni Settanta si trasferisce a Ginevra e fonda la sua etichetta discografica (Nilva Records) con cui produce artisti del calibro di Sal Nistico, John Collins, John Hicks e Ray Drummond.
Jesse Davis, con sei incisioni all’attivo, è uno dei “giovani leoni” del jazz provenienti da New Orleans, dove è nato nel 1965. Seguendo la tradizione della famiglia Marsalis, Jesse rivela il suo grande talento musicale fin dall’età di undici anni; vince premi in qualità di solista in vari Jazz Festival, tra cui Notre Dame, Wichita di Stato, presso la New York University e la Loyola University. Nel 1989 è al top del Down Beat Music Fest di Filadelfia. La sua musica viene definita “neo-bop” con una naturale sensibilità per il blues.
Dado Moroni, è nato a Genova ed è uno dei pianisti jazz italiani più richiesti in Europa e in America. Dopo il debutto – a 17 anni con Tullio de Piscopo e Franco Ambrosetti -, viene chiamato, unico europeo, a Washington, insieme con i pianisti Hank Jones, Barry Harris e Roland Hanna: sarà parte della giuria del premio internazionale pianistico Thelonious Monk. Nel 1988 è in tournée in sette paesi africani con il sestetto di Alvin Queen per conto del Dipartimento di Stato americano. Collabora quindi con Clark Terry e George Robert; nel 1991 il gruppo si esibisce in diversi paesi del mondo riscotendo grande successo ed il consenso della critica internazionale. Con il pianista classico Antonio Ballista dà vita nel 1995 al progetto “Two Pianos Cine Soul “. A tutt’oggi ha inciso oltre 50 cd per le importanti etichette discografiche, collaborando con Dizzy Gillespie, Ron Carter, Ray Brown, Whynton Marsalis, Joe Henderson, Tom Harrell, Billie Higgins, Kenny Barron, Mulgrew Miller.
Reginald (Reggie)Volney Johnson, nato a Owensboro (Kentucky) nel 1940, inizia la sua carriera in qualità di trombonista. Musicista eclettico, ha partecipato alla “October Revolution” newyorkese, a svariate sessions con Art Blakey e la Mingus Dinasty risentendo della magica influenza di musicisti come Oscar Pettiford, Ray Brown, Paul Chambers e Ron Carter. La profonda sonorità, il suo irrequieto fraseggio lo rendono elemento di spicco di ogni sezione ritmica come solista di grande qualità. Ha inciso e collaborato con Tom Harrell, Harold Land, Horace Parlan, Archie Shepp.Walter Bishop Jr., Art Blakely, Marion Brown, Kenny Burrell, Eddie “Lockjaw” Davis, Eric Alexander, Charles Tolliver, Steve Grossman e tanti altri artisti d’eccellenza.
Ho fortemente voluto trasformare la Gianni Basso big band nella “Torino jazz orchestra” perché penso che il jazz possa sopravvivere e svilupparsi attraverso la creazione e il sostegno di grandi orchestre, fucine e palestre per i giovani musicisti, in cui oltre a sviluppare le proprie capacità e attitudini solistiche, essi possano assimilare lo spirito di disciplina, rispetto e collaborazione con gli altri.
Gianni Basso
Formidabili artisti, alcuni dei quali particolarmente cari al pubblico del Due laghi jazz festival, saranno a fronte della Torino Jazz orchestra, nella serata del 3 settembre, tutta in onore di Gianni Basso, con Dusko Gojkovic in veste di band leader e Dino Piana special guest. La formidabile TJO, fondata e da sempre diretta da Gianni Basso, è oggi la formazione jazz professionale che forse meglio di ogni altra rappresenta lo spirito del suo leader, grande saxofonista appassionato di Big Bands; in questo eccezionale insieme di strumentisti – in gran parte formatisi sotto la sua guida, Gianni ha profuso entusiasmo ed energie. Oggi l’Orchestra è per certi aspetti “il fiore all’occhiello” della Città di Torino e della Regione Piemonte, poiché, con la sua costante attività artistica, promuove l’eccellenza piemontese nel campo della musica jazz su scala nazionale e internazionale. Fra le esperienze più recenti, nell’ambito di una sperimentata collaborazione con la Filarmonica ‘900 del Teatro Regio di Torino, ha accompagnato la vocalist Dee Dee Bridgewater, i New York Voices e Uri Caine. Nel lungo curriculum della TJO, spiccano altre collaborazioni prestigiose: oltre a Dusko Gojkovic – arrangiatore ufficiale della Band -, Johnny Griffin, Ernie Wilkins, Alvin Queen, Tony Scott, Franco Cerri, Tom Harrell e molti altri ancora.
Dusko Gojkovic, straordinario trombettista e compositore bosniaco, per lungo tempo a fianco di Woody Herman, Maynard Ferguson, Dizzy Gillespie, Slide Hampton, non ha certo bisogno di presentazioni, così come Dino Piana, che, com’è noto, ha fatto parte del celebre quintetto Basso-Valdambrini e di varie orchestre radiofoniche e televisive, collaborando con Chet Baker, Frank Rosolino, Slide Hampton, Kenny Klarke, Charlie Mingus e suonando inoltre nelle big bands di Thad Jones, Mel Lewis, Bob Brookmeyer.
Una serata davvero trascinante, ne siamo certi…Ma, come tutti avvertiremo, sebbene colmo di artisti di grande calibro, in questa serata, il palco sarà incompleto, poiché Gianni Basso – l’ospite più atteso ed amato dal pubblico aviglianese e presenza costante nelle serate in Piazza Conte Rosso -, non è più con noi, popolo del Due Laghi Jazz Festival. Noi eravamo privilegiati, perché questo musicista era “uno di noi” e tale era per il pubblico, come per gli artisti. Era il nostro riferimento: dal palco sapeva darci i brividi, quando attaccava I’ll be seeing you o Polka Dots and Moonbeams, poi, quando si mescolava alla folla che gli si accalcava attorno, per tutti aveva una battuta, un sorriso e con ognuno poteva brindare – con le amate “bollicine”-, come disquisire sapientemente delle meravigliose prestazioni dell’imboccatura Otto Link, “di quelle che non si trovano più” …
A tutti noi rendeva note le sue convinzioni, le sue idee, le sue certezze – non minori delle sue incertezze -, a proposito del jazz… Per la sua musica ed anche per tutto il resto, tutti noi gli saremo grati per sempre. In questa serata, sul palco, in suo onore, si avvicenderanno musicisti e amici che ne ammiravano lo swing travolgente e la fantastica vena poetica, che ne stimavano l’umanità e l’umiltà, la disponibilità e l’allegria. Non sarà tuttavia una commemorazione, perché Gianni – poco incline alle rimembranze e ai memorials -, così avrebbe voluto. Lui amava la vita e la sua vita era il jazz. Suonare per lui era una festa. E questa, sul palco di Piazza Conte Rosso, sarà, come sempre, una festa…
La serata conclusiva vedrà l’avvicendarsi di due gruppi, il trio diOrrin Evans e il quartetto della cantante Shawnn Monteiro, “figlia d’arte”, poiché il padre era il celebre contrabbassista di Duke Ellington, Jimmy Woode. Lo stile di Shawn si caratterizza per il timbro profondo, l’eleganza, la ricca dinamica, l’alternanza delle scat, il senso dello swing, in cui si legge la profonda influenza delle grandi cantanti jazz del passato, oltre che una spiccata vena artistica di profonda comunicazione espressiva. Ha collaborato con Clark Terry , Ray Brown, Lionel Hampton , Basie Band, Nat Adderly, Kenny Barron, Gary Bartz, James Williams, Bobby Durham, Jimmy Cobb, Stanley Jordan, Ed Thigpen, Johnny Griffin, Sonny Fortune solo per citarne alcuni. Ha avuto anche molte esperienze con cantanti e gruppi non prettamente jazz: Spyro Gyra, Marvin Gaye, Weather Report, Four Tops, ecc.
Orrin Evans è sicuramente uno dei più interessanti giovani pianisti della scena del jazz americano. Nativo di Philadelpia ha nel suo DNA il suono della città che diede i natali, a John Coltrane, Kenny Barron, Percy Heath e tanti altri storici artisti della scena afroamericana. Il suo ultimo disco è un mix di tradizione e modernità e si sente l’influenza dei grandi artisti con cui ha suonato il pianista nel suo ricco apprendistato. Ricordiamo tra questi:Bobby Watson con cui suonò per 6 anni, la Mingus Big Band di cui fa parte da parecchi anni, Jack Walrath, Wallace Roney , Branford Marsalis, Pharoah Sanders etc. Prepariamoci a un concerto di alti contenuti ritmici, con la melodia impastata con lo swing e i suoni dell’America di oggi.
Ricordiamo che, come ogni anno, il festival proporrà tuttavia “non solo jazz”, ma arte, didattica, cultura, turismo e gastronomia: il Due laghi jazz workshop, si presenta quest’anno in veste rinnovata, in collaborazione con il Dipartimento di Jazz dell’Universität für Musik di Graz, affiancato, come sempre, dal Premio Massimo Molinero – che consente di volta in volta ad un giovane musicista del Sud del mondo/Est Europa di partecipare ai seminari di formazione jazzistica. Il workshop regalerà concerti e saggi degli allievi, concerti e jam sessions dei docenti, con Dusko Gojkovic, Dave Glasser, Sangoma Everett, Shawnn Monteiro, Renato Chicco, Luigi Tessarollo, Aldo Zunino, Palmino Pia e Valerio Signetto.
Altra novità dell’edizione 2010, nell’ambito di un progetto firmato Jazz Club Torino/Associazione Musicale Arsis, la prosecuzione del progetto Torino Youth Jazz Orchestra, in cui, in un percorso di formazione jazzistica, sono coinvolti allievi di diverse scuole e istituzioni musicali presenti sul territorio: una Big Band giovanile, a seguito di varie fasi formative, realizzerà spettacoli nei comuni italo-francesi afferenti al programma “Musiche dal Vivo nelle Alpi Latine”. Il Due Laghi Jazz Workshop in questa edizione, offrirà pertanto agli allievi l’opportunità di scegliere, previa selezione di idoneità, fra i tradizionali corsi di musica d’insieme e il nuovo corso per Big Band, coordinato da Valerio Signetto, con la supervisione di Dusko Gojkovic. Lo stage avrà finalità di introdurre ed orientare i giovani alla professione di musicista jazz.
Da non perdere, infine, le spettacolari jam sessions successive ai concerti sul palco centrale e, a corollario degli eventi clou nel centro storico, un denso e fantasmagorico programma di jazz clubbing sul Lago Grande.
Ancora una volta, ad agosto, si accendono suoni e colori della lunga notte aviglianese.
E, quest’anno ancor più, è una notte per tutti, per musicisti e pubblico…
Non mancate.
Fulvio Albano,
Direttore artistico
IL PROGRAMMA
(Tutte le sere ingresso libero)
LE SERATE DI APERTURA
Giovedì 26 agosto, ore 21,30 – Torino – JCT Jazz Club Torino, Piazza Valdo Fusi
Concerto inaugurale in collaborazione con “Rassegna Internazionale Moncalieri Jazz 2009”
“Naima jazz quartet” nasce, con il precedente nome “Open jazz Vocal band”, nell’estate del 2001 da un’idea di Loredana Spata, raffinata voce storica del jazz in Sicilia che da più di un decennio si occupa dell’aspetto didattico e pedagogico del canto, e dall’intraprendenza di quattro emergenti vocalist, Alice Sparti, Giorgia Meli, Anita Vitale e Florinda Piticchio, già affermate, individualmente, all’interno del contesto musicale siciliano. Il desiderio di esplorare il repertorio jazzistico tradizionale si mescola con la voglia di sperimentare soluzioni armoniche ed improvvisative costruite “ad hoc” sulle quattro voci femminili in modo da esaltare le caratteristiche individuali di ciascuna artista per poi metterle al servizio di un sound insolito che, pur rifacendosi ai gruppi vocali che hanno fatto la storia del jazz, si sviluppa in una direzione più originale lavorando su una sonorità tutta al femminile. Gli arrangiamenti, elaborati da Loredana Spata, costituiscono spesso il punto di partenza dal quale gli itinerari melodici, armonici e ritmici di ciascun componente si intersecano, in maniera del tutto estemporanea e creativa, trasformandosi in un’idea comune, dinamica e sempre nuova. Il repertorio spazia dai classici della “song” americana come “I thought about you” di Van Heusen a brani più sperimentali come “Giant Steps” di J.Coltrane, senza tralasciare gli immancabili blues (“Now’s the time” di C.Parker e “Tenor madness” di S.Rollins). Il riferimento al “vocalese” emerge in brani come “It had to be you” in cui la creativita’ della costruzione di un solo si accosta all’uso delle parole, sapientemente elaborate e adattate da Florinda Piticchio, nel pieno rispetto delle tematiche originali o facendo riferimenti storiografici riguardanti gli autori. Se da un lato l’eleganza delle armonie arricchisce con maestria il repertorio, dall’altro la giocosa estemporaneità dà vita ad una performance dove trovano spazio una certa autoironia ed il sano divertimento di tutti. Nel 2009 il gruppo si è aggiudicato il primo premio al “My Way Jazz Festival” e al “Moncalieri Jazz Festival”.
Venerdì 27 agosto, ore 20,30 – Avigliana – Cortile della Sala consiliare
Evento letterario
Presentazione del libro di Roberto G. Colombo
Il Chitarrista di Jazz
Charlie Christian e dintorni
Questo libro traccia una sorta di “storia filosofica” – che è scienza dei fondamenti, vale a dire delle condizioni possibilitanti – della chitarra jazz. Perché una storia filosofica (e non cronologica) della chitarra jazz? Perché nell’immaginario collettivo la chitarra è il simbolo della musica leggera. Di conseguenza, suonare del jazz con la chitarra appare sempre un po’ sospetto… Il chitarrista di jazz sa di dover compiere un certo sforzo per restituire dignità al proprio strumento: emblematica, a questo proposito, è la vicenda di Charlie Christian, che su Down Beat scrive un vero e proprio manifesto affinché i suoi colleghi prendano coscienza delle nuove frontiere che avrebbe aperto l’impiego dell’amplificazione elettrica e si preparino a contrastare l’imperialismo degli strumenti a fiato. Il chitarrista di jazz, in ultima analisi, sa di dover far compiere un certo sforzo a tutti i membri della comunità jazzistica (musicisti, critici, organizzatori e pubblico), da sempre inclini ad assegnargli un ruolo marginale. Eppure, l’unico jazzista europeo ad aver influenzato i propri colleghi americani è stato un chitarrista: Django Reinhardt. E il musicista che più di ogni altro ha contribuito all’evoluzione del jazz – ossia al passaggio cruciale dallo swing al bop – è stato un chitarrista: Charlie Christian. Come la mettiamo? Il chitarrista di jazz è un rivoluzionario per definizione. Ecco perché Charlie Christian ne è il paradigma. Django Reinhardt
è come animato da un ardore adolescenziale: è l’infaticabile esploratore, il filosofo, l’assetato di infinito. Charlie Christian è il guerriero, il fiero conquistatore, lo scienziato: con Charlie Christian la chitarra diventa maggiorenne. Ma l’importanza di Charlie Christian non è quella del pioniere. Il valore di Christian non è un effetto retroattivo del fatto che pressoché tutti i chitarristi della generazione successiva si siano ispirati a lui: Christian non si impone in virtù di un qualche principio di autorità. Semmai, sarebbe più corretto parlare in termini di rivelazione: se anche fosse stato l’ultimo dei chitarristi di jazz, cioè, il suo approccio allo strumento sarebbe stato pienamente conforme all’idea. Non è l’importanza del maestro, insomma: il valore di Christian va oltre l’aspetto meramente didattico nella misura in cui si impone come modello di classica perfezione.
Roberto G. Colombo, docente di Filosofia e Storia per necessità, chitarrista per vocazione, compositore e musicologo per diletto, da anni si batte contro lo scetticismo di critici e studiosi per una definitiva rivalutazione della chitarra quale strumento assolutamente degno della musica jazz. Fondatore e animatore del quartetto Stringology, per le edizioni Erga ha pubblicato Django oltre il mito – La via non americana al jazz (2007) e Ecce squola – Come si dimentica ciò che si era (2008).
Aperitivo offerto dalla Caffetteria del Vecchio Borgo.
– ore 21.30 – Concerto Roberto Colombo
IL DUE LAGHI JAZZ WORKSHOP
Da Sabato 28 agosto a Mercoledì 1 Settembre
AVIGLIANA – Scuola Media “Defendente Ferrari”
Via Cavalieri Di Vittorio Veneto, 3
Due Laghi Jazz Workshop 2009
• Workshop di perfezionamento Jazz a cura dell’Associazione Musicale Arsis, del Jazz Club Torino/Torino Jazz Orchestra e del Dipartimento di Jazz dell’Universität für Musik di Graz
Informazioni ed iscrizioni:
Associazione Musicale Arsis – Via Federico Campana, 24 – 10125 Torino
Responsabile: Alessandro Muner (+39) 393.773.71.35
Tel./Fax +39 011.66.86.336 E-mail: workshop@jazzfest.it
Website: www.jazzfest.it/workshop
I docenti
Dave Glasser – ance, musica d’insieme.
Shawnn Monteiro – canto, musica d’insieme.
Luigi Tessarollo – chitarra, direzione e coordinamento musica d’insieme.
Renato Chicco – pianoforte, musica d’insieme.
Aldo Zunino – contrabbasso, musica d’insieme.
Sangoma Everett – batteria, musica d’insieme.
Palmino Pia – teoria, armonia, storia del jazz, elementi di arrangiamento.
Valerio Signetto – direzione e coordinamento Big Band
JAZZ CLUBBING SUL LAGO GRANDE
Sabato 28 agosto ore 19,30 – Green Beach – Via Monginevro, 30 Tel. 347.0561935.
Aperitivo in Jazz
Gian Guregna Duo – Aperitivo in Jazz dedicated to Django Reinhardt –
– ore 21.30
THE DOCTORS IN JAZZ
Concerto dei docenti del Due Laghi Jazz Workshop.
Domenica 29 agosto – Café Tritolo ore 21.30
Fourtet Project – Original Tunes
Alessandro Muner – tromba
Fabio Gorlier – pianoforte
Michele Anelli – contrabbasso
Emilio Bernè – batteria
Lunedì 30 agosto – Green Beach ore 21.30
Elisabetta Prodon Jazz Quartet – Dedicated to Nat King Cole –
Elisabetta Prodon – voce
Roberto Pedroli – pianoforte
Enrico Ciampini – contrabbasso
Alberto Parone – batteria
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Martedì 31 agosto – Zanzara ore 21.30
Sergio Di Gennaro Quartet
Sergio Di Gennaro – pianoforte
Gianni Virone – sassofono
Michele Anelli – contrabbasso
Federico Ariano – batteria
I CONCERTI NEL CENTRO STORICO E GLI APERITIVI IN JAZZ
Mercoledì 1 settembre, ore 21.00 30 – Piazza Conte Rosso
Concerto finale degli allievi del workshop e dalla TORINO YOUTH JAZZ ORCHESTRA
In collaborazione con Caffetteria del Vecchio Borgo – Tel. 011.934.10.39
Giovedì 2 settembre, ore 21.30 – Piazza Conte Rosso
Alvin Queen quartet
Alvin Queen, batteria
Jesse Davis, sax alto
Dado Moroni, pianoforte
Reggie Johnson, contrabbasso
Alvin Queen è nato a New York nel 1950. Giovanissimo, al mitico Teatro Apollo, frequentò Elvin Jones e John Coltrane. Il talento di Alvin non rimase sconosciuto per lungo tempo. Ruth Brown lo contattò già nel 1966; successivamente ci furono Don Pullen e Horace Silver. Venne imgaggiato per un anno da George Benson, con il quale fece alcune apparizioni al “The Johnny Carson Show”. Dopo George, ci fu una lunga collaborazione con Charles Tolliver, che gli offrì il suo primo tour europeo nel 1971. Durante questo periodo, Alvin fu sempre più richiesto da molti musicisti, come Pharoah Sanders, Milt Jackson, Wild Bill Davis, Leon Thomas, Mercer Ellington, Art Farmer, Jimmy Garrison, Al Grey, Kenny Drew, Eddie “Cleanhead” Vinson, George Braith, Arnett Cobb, Al Cohn, Dolo Cocker, Buddy de Franco, Eddie Gomez, Plas Johnson, Joe Newman, Horace Parlan, Jay McShann, Buddy Tate, Randy Weston, Jimmy Woode, Niels Henning Osted Pederson, Reggie Workman, Dizzy Gillespie, Terence Blanchard, e Robin Eubanks. Alvin ha lavorato soprattutto a fianco di leggendari saxofonisti come Zoot Sims, Stanley Turrentine, Johnny Griffin, Eddie “Lockjaw” Davis, Dexter Gordon, George Coleman e delle stelle della nuova generazione, come Wynton Marsalis, Roy Hargrove, Nicolas Payton e Christian McBride. Verso la fine degli Anni settanta si trasferisce a Ginevra e fonda la sua etichetta discografica (Nilva Records) con la quale ha prodotto numerosi artisti quali Junior Mance, Sal Nistico, John Collins, John Hicks e Ray Drummond.
Venerdì 3 settembre, ore 21.30 – Piazza Conte Rosso
Torino Jazz Orchestra
Concerto per Gianni Basso
Dusko Gojkovic direzione e tromba solista
Special guest:
Dino Piana – trombone
Questo concerto è dedicato all’amico Gianni Basso, che ci ha lasciati un anno fa. A celebrare il grande Maestro ci sarà la Torino jazz Orchestra, che Gianni ha fondato e alla quale ha dedicato gli ultimi 30 anni della sua carriera, gli amici di tutta una vita, Dino Piana e Dusko Gojkovic, e tanti altri che si uniranno man mano in questa favolosa serata in suo ricordo.
• Sabato 4 settembre, ore 21.30 – Piazza Conte Rosso
1 tempo
Orrin evans trio
Orrin Evans – Piano
Radu Ben Juddah – Bass
Donald Edwards – Drums
Orrin Evans è sicuramente uno dei più interessanti giovanni pianisti della scena del jazz americano. Nativo di Philadelpia ha nel suo DNA il suono della città che diede i natali, a John Coltrane, Kenny Barron, Percy Heath e tanti altri storici artisti della scena afroamericana. Il suo ultimo disco è un mix di tradizione e modernità e si sente l’influenza dei grandi artisti con cui ha suonato il pianista nel suo ricco apprendistato. Ricordiamo tra questi:Bobby Watson con cui suonò per 6 anni, la Mingus Big Band di cui fa parte da parecchi anni, Jack Walrath, Wallace Roney , Branford Marsalis, , Pharoah Sanders etc. Prepariamoci a un concerto di alti contenuti ritmici, con la melodia impastata con lo swing e i suoni della america di oggi.
2 tempo
Shawnn Monteiro and her Trio
“Tribute to Carmen McRae”
Shawnn Monteiro – vocal
Mike Renzi – piano
Nat Reeves – bass
Joe Farnsworth – drums
Shawnn Monteiro è la figlia del contrabbassista di Duke Ellington, Jimmy Woode. Scoperta dal maestro della musica latina Mongo Santamaria quando si esibiva nei club di San Josè in California fu chiamata con lui in una tournée musicale in giro per l’America e da allora canta in tutto il mondo. Lo stile di Shawn Monteiro si caratterizza per il timbro profondo, l’eleganza, la ricca dinamica, l’alternanza delle scat, il senso dello swing, in cui si legge la profonda influenza delle grandi cantanti jazz del passato, oltre che una spiccata vena artistica di profonda comunicazione espressiva. Ha collaborato con Clark Terry , Ray Brown, Lionel Hampton , Basie Band, Nat Adderly, Kenny Barron, Gary Bartz, James Williams, Bobby Durham, Jimmy Cobb, Stanley Jordan, Ed Thigpen, Johnny Griffin, Sonny Fortune solo per citarne alcuni. È stata influenzata nel suo stile musicale da Carmen Mc Rae, Sara Vaughan. Ha avuto anche molte esperienze con cantanti e gruppi non prettamente jazz: Spyro Gyra, Marvin Gaye, Weather Report, Four Tops, ecc.
In caso di maltempo i concerti si svolgeranno presso il nuovo Auditorium Eugenio Fassino, Via IV Novembre,19 – Avigliana.
Al termine dei concerti clou le abituali jam sessions nel cortile della sala consiliare di Piazza Conte Rosso Avigliana.